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I BENEFICI DI GIOCARE CON LA SABBIA: MA SE IL BAMBINO NON VUOLE SPORCARSI?

Finalmente l’estate, tempo di giochi all’aria aperta, pomeriggi più liberi, giornate al mare e corse sulla sabbia. Quante volte abbiamo sentito dire al nostro pediatra che ai bambini fa bene camminare sulla sabbia. La sabbia, così come l’erba, è un elemento altamente propriocettivo e la sua superfice cedevole e non proprio lineare favorisce lo sviluppo corretto del piede e migliora l’equilibrio del nostro bambino. Sono tanti i giochi che possiamo fare con la sabbia: costruire, scavare, creare etc. Non solo i piedini, ma anche le mani traggono beneficio da questo elemento così semplice e che tanto piace ai bambini. Le mani ne percepiscono la consistenza, il calore, le mani affondano nella sabbia, oppure la sfiorano, si muovono e con esse 

anche le dita. Così senza nemmeno rendersene conto, i bambini lavorano su tutti quei movimenti fondamentali per imparare a scrivere e lo fanno in maniera motivante e divertente. Vista la grande funzione percettiva e propriocettiva della sabbia oggi la si può trovare anche in commercio con il nome di “sabbia cinetica”. Viene spesso utilizzata anche nelle scuole dell’infanzia per svolgere esperienze psicomotorie funzionali che contribuiscono a potenziare e migliorare il lavoro sui prerequisiti scolastici. Esperienze psicomotorie funzionali con la sabbia strutturate ad hoc permettono al bambino di lavorare sulla coordinazione occhio-mano, dissociazione delle dita, regolazione del tono, percezione dell’arto dominante, tutte competenze, queste, che facilitano l’apprendimento della scrittura. 

Ma se il bambino ha paura di sporcarsi? Spesso capita che i bambini provino fastidio a sporcarsi: con il cibo, con la pittura, con la sabbia etc. Mi è capitato al mare di vedere bambini piangere per non voler mettere i piedini nella sabbia, li ho visti stare seduti per ore su una sdraio o in braccio ai loro genitori. Ma come mai? Ecco non tutti i bambini elaborano gli stimoli sensoriali allo stesso modo, siamo tutti meravigliosamente diversi. Ma noi adulti cosa possiamo fare per aiutarli? Innanzitutto rispettare il loro stato d’animo e il loro fastidio e poi in maniera molto graduale aiutarli a superarlo. In che modo? “Giocando” con il corpo e con i sensi e questo attraverso la psicomotricità funzionale è possibile. 

Liberiamo i piedini dalle scarpe quando siamo in casa, alleniamo il piedino a “sentire” provando a camminare su superfici diverse; così come per le manine, proponiamo elementi di consistenza diversa, magari partiamo da quelli che non lasciano macchia in modo da provocare meno fastidio possibile nel bambino. Se necessario utilizziamo dei mediatori come i guantini per le mani se il fastidio è dato dalla pittura o da elementi che ungono, mentre per i piedini un mediatore potrebbe essere l’infradito. In maniera graduale e rispettosa togliamo poi definitivamente il mediatore. La cosa più importante da fare è rispettare quello che i nostri bambini provano, soltanto nel momento in cui riusciamo a capirli possiamo poi insieme elaborare strategie per aiutarli. 

A cura della Dott.ssa Annalisa Rende Psicomotricista Funzionale